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Prodotti monouso in plastica

Direttiva europea SUP e ricezione da parte dell’Italia

16/07/2021

In questi giorni stanno girando molti articoli e notizie riguardanti il divieto di utilizzo di alcuni prodotti monouso di materiale plastico quali, ad esempio, cannucce, piatti e bicchieri.
A riguardo c’è una discreta confusione sulla data di inizio del divieto, sui materiali coinvolti (ad esempio l’inclusione o meno delle plastiche biodegradabili) e sul destino delle scorte nei magazzini a seguito dell’entrata in vigore della normativa. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

La Direttiva Europea

L’origine della questione è la Direttiva Europea numero 904 del 2019, chiamata anche Direttiva SUP (Single Use Plastic), che introduce limiti e vincoli per diverse categorie di prodotti plastici. In particolare, secondo l’allegato B della Direttiva, alcune tipologie di prodotti plastici non possono (o meglio non potrebbero) più essere messe in commercio a partire dal 3 luglio 2021:

  • piatti
  • posate (forchette, coltelli, cucchiai)
  • cannucce
  • mescolatori per bevande (bacchette, agitatori)
  • contenitori con e senza coperchio per alimenti in polistirene espanso (EPS) per consumo immediato o asporto
  • contenitori per bevande e tazze in polistirene espanso (EPS)

Sono inoltre vietati cotton fioc, aste per palloncini e tutti gli articoli monouso in plastica oxodegradabile (plastica a cui viene aggiunto un additivo per accelerarne la degradazione).
La Direttiva Europea introduce ulteriori disposizioni anche per attrezzature da pesca e filtri di sigaretta, nonché nuovi target di raccolta e riciclo.

Cosa accade quindi, nel nostro paese, a seguito di questa Direttiva Europa?

Innanzitutto dobbiamo chiarire una questione importante: per quanto riguarda la limitazione degli articoli sopraelencati, la Direttiva SUP alla data di redazione di questo documento, non è in vigore nel nostro paese!
Le Direttive Europee infatti, a differenza dei Regolamenti Europei, non sono direttamente applicabili negli Stati membri, per diventarlo ogni singolo Stato deve recepirle tramite una legge nazionale. Ad oggi, nonostante la Direttiva Europea avesse previsto la data del 3 luglio 2021 per l’entrata in vigore dei divieti e nonostante il Governo italiano sia stato delegato al recepimento con Legge 53 del 22 aprile 2021, lo stesso non ha ancora recepito la Direttiva che, di conseguenza, non ha al momento effetto nel nostro paese.
Se questo è vero nella teoria, nella pratica, invece, la Direttiva Europea sta causando pesanti ripercussioni anche nel nostro Paese per due motivi. Il primo è che i produttori esteri si sono ovviamente adeguati alle normative dei loro Paesi interrompendo la produzione alla scadenza del 3 luglio e bloccando, di conseguenza, la fornitura anche nel nostro Paese. Il secondo è che anche i produttori italiani, nonostante le incertezze sui tempi e le modalità di recepimento della normativa, hanno iniziato ad adeguare le loro produzioni a quelle che sono le indicazioni derivanti dalla Direttiva Europea. La conseguenza di tutto questo è una generale carenza sul mercato dei prodotti monouso sopraelencati.

Come mai l’Italia non ha ancora recepito la Direttiva Europea?

Il ritardo italiano non è casuale, ma è conseguenza di alcune importanti differenze di vedute tra il nostro Paese e l’Unione Europea su principalmente due questioni:

1. PRODOTTI MONOUSO DI CARTA (PAP) RICOPERTI DA FILM PLASTICO

Tali prodotti, secondo le ultime linee guida della Direttiva Europea, sembrerebbero rientrare tra quelli vietati. L’Italia ha chiesto di escludere questi prodotti quando la presenza di plastica è inferiore al 10% del totale.

2. PLASTICHE BIODEGRADABILI

In merito all’argomento Plastiche Biodegradabili c’è una grossa differenza di opinioni tra Unione Europea e Italia. Partiamo dalla definizione di plastica biodegradabile così come dalla Direttiva e cioè: “plastica in grado di subire una decomposizione fisica, biologica grazie alla quale finisce per decomporsi in biossido di carbonio (CO2), biomassa e acqua, ed è, secondo le norme europee in materia di imballaggi, recuperabile mediante compostaggio e digestione anaerobica.”. La Direttiva SUP equipara la plastica biodegradabile alla “normale” plastica, di conseguenza, secondo quanto stabilito nella stessa, i prodotti plastici elencati nell’ allegato B in plastica biodegradabile non potrebbero essere prodotti a partire dal 03 luglio 2021. L’Italia, ed altri Stati membri, hanno una differente opinione a riguardo e stanno negoziando affinché sia consentita l’immissione sul mercato dei suddetti articoli se prodotti in plastica biodegradabile.

Resta inoltre da chiarire il destino delle giacenze di magazzino alla data in cui entrerà in vigore la normativa italiana.

Quando e come verrà recepita la Direttiva SUP in Italia?

Ad oggi non esiste una dichiarazione ufficiale del governo a riguardo, ci sono diverse voci che danno date differenti a partire da fine estate fino a dicembre 2021. In realtà nessuno sa in che data verrà recepita la Direttiva Europea né, tantomeno, come verrà recepita a seguito dei negoziati in corso con Bruxelles. A riguardo non resta che attendere comunicazioni ufficiali.

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